Rain (2009) scritto e illustrato da Manya Stojic è un albo illustrato che racconta l’arrivo della pioggia nella savana e come gli animali lo percepiscono. In una giornata molto torrida in cui si iniziano a vedere le prime crepe nel terreno, causate dalla siccità, diversi animali riconoscono l’arrivo della pioggia utilizzando i loro sensi: il porcospino ne sente l’odore, la zebra la vede, i babbuini ne sentono i suoni, etc. e ognuno avvisa gli altri dell’evento. La storia prosegue mostrando l’arrivo vero e proprio della pioggia e gli animali fanno vedere le conseguenze positive dell’evento, sia sull’ambiente che sulle loro vite: i babbuini possono di nuovo nutrirsi di frutti succosi, i rinoceronti possono di nuovo rotolarsi nel morbido fango, etc. La storia termina mostrando il tempo che passa ed il ritorno della siccità, con la speranza dell’arrivo di una nuova pioggia.

 

Questo albo può essere utile al fine di mostrare ai bambini e alle bambine il ruolo chiave che ricopre la pioggia all’interno dell’eco-sistema e gli effetti positivi che essa ha sull’ambiente naturale. Attraverso questo testo essi/esse possono comprendere l’importanza della pioggia, soprattutto in ambienti molto torridi e ciò consente di introdurli/le anche alle tematiche legate ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze. I dialoghi che si svolgono tra gli animali sono finalizzati unicamente alla comprensione del fenomeno e del loro stato d’animo rispetto a ciò che accade, ma i personaggi non assumono caratteristiche antropomorfe. Testo e immagini interagiscono generalmente in modo simmetrico, e le ultime aiutano chi legge o ascolta a comprendere i fatti narrati, fornendo un supporto visivo che è dato anche da uno specifico utilizzo dei colori. Nella prima parte dell’albo, infatti, vengono utilizzati colori caldi come rosso e arancione per trasmettere il calore causato dalla siccità, si passa poi all’azzurro per simboleggiare la pioggia, e al verde per rappresentare la rinascita dalla natura, ed infine si ritorna ai colori caldi, a simboleggiare la siccità che fa ritorno. La parte iniziale del testo è strutturata utilizzando una concatenazione di dialoghi che avvengono tra gli animali, i quali si interpellano gli uni con gli altri per osservare ciò che accade. Essi ripetono quanto detto dal personaggio precedente e vi aggiungono il loro pensiero utilizzando sempre la stessa struttura, in modo da generare prevedibilità e favorire la comprensione. Inoltre, sempre al fine di rendere più semplice la comprensione linguistica vi è la ripetizione di alcune frasi, come “The rain is coming!” (Stojic, 2009), e strutture, come “I can’t […] but […]” (Stojic, 2009).